Care Impertinenti  oggi vi presentiamo la nostra nuova collaboratrice Alessia che ci parlerà di un libro che l'ha letteralmente sorpresa. 
Ecco a voi la recensione di CHIAMAMI COL TUO NOME di André Aciman, edito da Guanda Editore. Forse alcuni di voi avranno visto l'omonimo adattamento cinematografico diretto dal regista italiano Luca Guadagnino e con protagonisti Armie Hammer e Timothée Chalamet.

Genere: Narrativa
Casa editrice: Guanda
Data di Uscita: Gennaio 2017
Prezzo: € 17.00


Sinossi: Vent’anni fa, un’estate in Riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno «l’ospite dell’estate, l’ennesima scocciatura»: uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno lunghe passeggiate e nuotate. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi.
Chiamami col tuo nome è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che «questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta».

«Un eccezionale debutto, una grande storia d’amore romantico.»
The Washington Post

«Una scrittura ardita, profonda, esaltante, brutale, tenera, generosa...»
Nicole Krauss

«Un libro di straordinaria bellezza.»
The New York Times Book Review

«Una storia d'amore delicata, scritta in maniera impeccabile, con echi di Marguerite Duras e Patrck White.»
Kirkus Reviews

Lo so, lo so. Sono arrivata in ritardo: il film è uscito mesi fa nelle sale, gli Oscar ci sono già stati... ma, nonostante tutto, devo parlarvene.

Ammettiamo (non linciatemi) che il film all'inizio lo abbia snobbato. «Pff», pensavo, «un altro film che decide di trattare di omosessuali: visto e rivisto». Ammettiamo che io abbia infine ceduto solo perché un mio caro amico mi ha detto che non potevo assolutamente non vederlo. Ammettiamo poi che lo abbia fatto solo perché non avevo altro da fare… Beh, che dire? Ho visto il film almeno tre volte e, da lettrice compulsiva quale sono, non potevo non leggere anche il libro, non appena saputo della sua esistenza.
Se il film lo avete trovato meraviglioso, il libro lo troverete ancora meglio!

La prima cosa che ha destato la mia attenzione è stato lo stile: scorrevole, veloce, profondo, a volte brutale, senza inutili metafore che vogliono dire tutto e niente. È una scrittura che arriva immediatamente, chiara, come del resto lo sono i pensieri del protagonista.
Questa straordinaria storia d'amore, infatti, viene narrata in prima persona da Elio, il figlio diciassettenne del professore che, come verrà spiegato, ogni anno ospita nella sua casa estiva uno studente. Quell'estate il prescelto è Oliver, un giovane americano di 24 anni, bello, colto, una muvistar, come viene soprannominato affettuosamente dalla governante, un po' rude con il suo modo di salutare, quel «Dopo!» che dà fastidio ma allo stesso tempo lo contraddistingue.

Ciò che ho apprezzato maggiormente di questo libro è il tema che l'autore decide di affrontare. Sì, sì, l'amore fra due uomini. Ok, questo è assodato. E lo fa con una tale delicatezza, a volte spietata, tipica degli uomini, che ce lo fa apprezzare ancora di più. Ma io vorrei parlare del tema più generale e allo stesso tempo universale: il primo amore.
Ho avuto come l'impressione, durante la lettura, che l'autore non volesse solo parlarci di omosessualità ma anche del semplice innamoramento, quello che avviene tra due persone con personalità affini, e soprattutto del primo amore, quello con la A maiuscola, quello che ti rende stupido, quello che vuole che l'altro si accorga di te mentre tu fai finta di non accorgerti di lui, quando in realtà non c'è spostamento, movimento o discorso che tu non conosca.
È questo l'amore di cui secondo me vuole parlare Aciman. È questo che ho percepito. Mi sono immedesimata spesso in Elio durante la lettura: quando non sai bene come comportarti, quando vorresti che fosse l'altro a prendere l'iniziativa perché tu non sai da dove iniziare, quando sai che è lui e non può essere nessun altro. Tutti ci siamo sentiti così almeno una volta nella vita.
Il sentimento che nasce tra Elio e Oliver è qualcosa di unico ma allo stesso tempo universale e Aciman lo descrive meravigliosamente.

Il romanzo termina molto tempo dopo rispetto alla fine del film. Senza spoilerarvi nulla, vi posso solo dire che se cercate un lieto fine in stile E vissero tutti felici e contenti, beh, questo non è il libro che fa per voi. Ma se cercate un libro emozionante, vero, nostalgico e con un finale degno di questo nome, un libro che vi faccia scappare qualche lacrima anche dopo che lo avete chiuso, allora sì, è il caso che lo aggiungiate alla vostra TBR e lo leggiate.



Vi lasciamo anche il Trailer del film per chi fosse curioso!





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